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domenica 15 marzo 2015

Morata e Barzagli le note positive dopo Palermo

Palermo-Juventus risultato finale 0-1 per effetto del gol vittoria di Morata al 70'. Partita non esaltante e giocata per lunghi tratti a centrocampo con poche occasioni da rete. Tuttavia, la Vecchia Signora ha dimostrato un'unità di intenti e di forza corale espugnando un Barbera che aveva visto uscire sconfitti i rosa-nero solo per una volta in questo campionato.





La tappa di Palermo era considerata una delle trasferte più ostiche che rimanevano alla Juventus da qui alla fine del campionato. Oltre all'allungo in classifica, la vittoria sul Palermo infonde nuova fiducia e vigore per la delicata trasferta di Dortmund di mercoledì 18 marzo.


Detto questo, ribadito e ampiamente discusso dai mass media, vorrei soffermarmi su due aspetti chiave che hanno caratterizzato Palermo-Juventus.

1) MORATA. Il super gol di Alvaro Morata è uno di quei gol da incorniciare. La Juventus si riscopre InnaMorata del suo giovane talento spagnolo acquistato in estate dal Real Madrid che però può beneficiare di una clausola di riacquisto. Morata è subentrato a Fernando Llorente nel corso del secondo tempo siglando una magia di sinistro che mi ricorda gli euro gol di Alex Del Piero in Champions League...però visti allo specchio. Come dimenticare quella che negli anni '90 era stata definita come "zona Del Piero". Quello di Morata un gol simile per alcuni aspetti a quello firmato dallo stesso spagnolo in quel di Empoli. Questa magia del giovane spagnolo sembra definitivamente relegare in panchina il più maturo spagnolo di Pamplona Fernando Llorente di cui prende il posto in campo al Barbera e virtualmente prende il posto anche nell'11 titolare della Juventus del futuro e di Dortmund.

La situazione ha molte analogie con quella vissuta la scorsa stagione con Conte in panchina. All'epoca a beneficiarne fu proprio Llorente a discapito di Mirko Vucinic criticato per la apparente sufficienza con cui entrava in campo...le doti tecniche non erano certo in discussione. Ebbene, nella seconda parte della stagione scorsa fu proprio un agguerrito Llorente a conquistare i gradi di titolare. Quel Llorente affamato e fresco che ricorda molto il Morata di oggi. E' proprio vero che la vita è una ruota che gira!

2) BARZAGLI. Con grande emozione di tutto il popolo bianconero Andrea Barzagli prende il suo posto nella difesa juventina dopo i 5' giocati nel finale di Juventus-Sassuolo. Questa volta parte dall'inizio e con mia grande sorpresa riesce a giocare tutta la partita con grande concentrazione ed agonismo fisico. Se Buffon non effettua nemmeno una parata è anche merito suo. Se gli spauracchi argentini del Palermo, Dybala e Vazquez, sono risultati sterili e inefficaci è anche merito del muro difensivo eretto da Barzagli. 

Il suo ritorno è fondamentale in quanto va a puntellare un reparto in cui hanno giocato sempre gli stessi (Bonucci e Chiellini su tutti). Il recente infortunio di Caceres e le assenze prolungate di Romulo e Asamoah vanno a logorare una retroguardia che in Champions ha mostrato qualche pecca. Il ritorno di Barzagli è molto importante perché va a ricostituire quel trio difensivo Barzagli-Bonucci-Chiellini che ha fatto la fortuna di Conte in panchina e di tutta la Juve degli ultimi 3 anni. 

Una considerazione però va fatta. La mia impressione è che il recupero dei fantastici 3 in difesa determini inevitabilmente il ritorno al 3-5-2. Non credo che Allegri relegherà in panchina uno dei 3 sopra citati per continuare a puntare sulla difesa a 4. 
Un'altra considerazione è che il 3-5-2, che in fase offensiva diventa 3-3-4 di contiana memoria, permette a Pirlo di giocare in modo molto più disinvolto in mezzo al campo potendo contare su due mezz'ali e due ali (oltre ai 3 centrali difensivi) che gli coprono le spalle. 


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