NEXT STOP: BARCELONA
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Juventus-Barcellona è stato uno scontro stellare, ecco la locandina che lo rappresentava. |
In questo articolo, suddiviso
come mio consueto in vari punti, andremo ad analizzare l’impresa della Juventus
compiuta nella gara di andata vinta per 3-0.
Il
pre-partita: la rivincita di Berlino
It’s time, recita il profilo ufficiale della squadra
bianconera. Ma il tempo di cosa? Tempo di fare la storia. Infatti, quando dall’urna
è uscito il Barcellona, tutti i bianconeri hanno subito rievocato alla propria
memoria la finale di due anni prima di Berlino persa per 1-3 dopo aver
pareggiato con Morata.
Ora, Alvaro non c’è più, come metà della squadra che è stata rivoluzionata, ma pronta comunque a rivendicare quella dolorosa sconfitta subita all’Olympiastadion, che ha portato la Juventus al non invidiabile record di ben sei finali di Coppa dei Campioni/Champions League perse. Se col Bayern Monaco, lo slogan recitava dii essere eroi (Be heroes), stavolta si è puntato sullo slogan è tempo di.
Ora, Alvaro non c’è più, come metà della squadra che è stata rivoluzionata, ma pronta comunque a rivendicare quella dolorosa sconfitta subita all’Olympiastadion, che ha portato la Juventus al non invidiabile record di ben sei finali di Coppa dei Campioni/Champions League perse. Se col Bayern Monaco, lo slogan recitava dii essere eroi (Be heroes), stavolta si è puntato sullo slogan è tempo di.
Un replay differente
da Berlino
Come abbiamo affermato sopra e
potuto leggere nel recente articolo di Riccardo(che potete visionare qui: http://biglietti-juventus-stadium.blogspot.it/2017/04/voglia-di-rivincita-di-rifarsi-da.html),
questa volta per i bianconeri è andata a finire differentemente rispetto al match di Berlino.
Difatti, la squadra capitanata sempre da mister Allegri, ha saputo mantenere calma
e sangue freddo, senza mostrare i nervi tesi e l’ha sbancata con un sonoro 3-0
che da una distanza di sicurezza con minor rischio in vista della gara di
ritorno prevista al Camp Nou per mercoledì 19 aprile. Obiettivo riuscito nel
mostrare un replay differente, ma non del tutto concluso, dato che ci sono
ancora 90’ da giocare in Catalogna, nonostante la fiducia sia abbastanza
elevata per quanto riguarda i bianconeri.
La partita: un
dominio totale della Juventus
Andiamo ora ad analizzare la partita dal punto di vista
meramente tecnico-tattico. Si attendeva molto da questo vero scontro,
considerato come una delle due semifinali anticipate(l’altra è per l’appunto,
Bayern Monaco-Real Madrid)e lo spettacolo non si è fatto attendere. Con una
coreografia degna da quarto di finale, recitando la dicitura “it’s time”, la Juventus, reduce da un
match “messo facilmente in Porto”, è carica a mille e lo fa vedere partendo
subito molto bene e convincendo sin da subito, mettendo alle corde il Barcellona
con un gioco convinto e spigliato: passano pochi secondi e Ter Stegen fa venire
i brividi su un colpo di testa parando in due tempi. Poco dopo, al 7’ di gioco,
Dybala riceve da Cuadrado che, con un’ottima giocata si sbarazza dei difensori
blaugrana e mette in mezzo per l’argentino che, in un fazzoletto, si gira di
prima e piazza la palla all’angolo sinistro non lasciando scampo al tedesco,
siglando una delle reti più belle in assoluto, descritta da Del Piero come
incredibile.
Il Barcellona, reduce dalla clamorosa e storica rimonta contro
il PSG, non si dà per vinto e prova ad attaccare la porta bianconera, nonostante
la difesa dei bianconeri è ben posizionata ed impeccabile(non a caso è la
migliore del torneo, con solamente due gol concessi, contro Lione e Siviglia),
riuscendo a trovare un varco con una genialata di Messi che serve Iniesta, il
quale nonostante piazzi molto bene il pallone, trova un Buffon davvero
miracoloso che gli dice di no, salvando il risultato. Sarà questo l’unico acuto
della squadra di Luis Enrique del primo tempo, che sente pesare e non poco l’assenza
di Sergio Busquets, ma soprattutto la mancanza delle geometrie a centrocampo
che assicurava Xavi, non sostituito a dovere(cosa che non accade nella
Juventus, la quale ha si perso il Maestro Pirlo, ma lo ha rimpiazzato con il
Pianista, ossia Pjanic, padrone del campo assieme al sontuoso Genio del
centrocampo Khedira)
Al 22’ infatti, Mandzukic, rilancia i bianconeri in avanti
e dalla fascia serve al limite dell’area la Joya, che firma la sua doppietta
personale con uno strepitoso movimento e un tiro di prima micidiale che fulmina
Ter Stegen. Si va al riposo per 2-0, dopo aver annullato correttamente un gol
ai catalani per fuorigioco del Pistolero.
Considerevole la partita di Dani Alves, spesso criticato
per la scarsa capacità di difesa e a volte anche attacco, il quale ha messo a
tacere tutti con una prestazione mostruosa: Neymar non ha visto un pallone in
tutto il match.
Il secondo tempo riparte nella stessa maniera del primo:
provano a tirare i catalani e mantengono il possesso palla nettamente più
elevato, ma a colpire sono ancora i bianconeri, prevalendo per l’ennesima volta
il gioco cinico e concreto del tecnico livornese.
Dopo due tiri mirati ma falliti di Higuain, l’unico
sottotono in questa Juventus da sogno, su calcio d’angolo battuto perfettamente da Pjanic con una meravigliosa parabola sul
secondo palo, Chiellini si smarca molto bene prendendo posizione e insacca di
testa, cercando l’angolo più lontano, lasciando Ter Stegen allibito che non può
fare altro che guardare il pallone finire in rete; è l’apoteosi per i tifosi
bianconeri, totalmente in subbuglio.
La partita continua sugli stessi ritmi spettacolari, con
una Juve pronta ad affondare in contropiede ed un Barcellona alla continua
ricerca di un pareggio, che ancora una volta viene negato dal portiere
bianconero su un rasoterra di Suarez.
Finisce così, con un netto 3-0, che rievoca la seconda
parte di Parigi per i blaugrana. Per la Juventus invece è un traguardo inaspettato
e sorprendente, con i tifosi, che come diceva Carmen Consoli in una canzone si
sentono confusi e felici.
Le reazioni
a fine match dei catalani e non solo
Una sentenza per i catalani? Certezza bianconera della
semifinale?
Come hanno reagito dopo il match le squadre? Andiamo a
scoprirlo in questo paragrafo.
Il netto 3-0 subito dai blaugrana ha di fatto, complicato
il cammino degli stessi tanto che, nonostante il loro tecnico, Luis Enrique, abbia
affermato che la “remuntada” sia di nuovo possibile da compiere, ha fatto
intendere che la batosta ricevuta è da considerarsi quasi una sentenza, data l’elevata
difficoltà nel battere, ma soprattutto perforare la difesa bianconera, che si è
dimostrata solida e con poche sbavature, capace di annullare dei fenomeni come
la MSN.
I catalani si sono perciò rinchiusi nel campo di
allenamento, pronti a preparare la corazzata che dovrà essere in grado di
ribaltare il risultato nella sfida di ritorno in assoluto silenzio.
Dall’altra parte vi sono invece i bianconeri, che dopo la
vittoria, hanno gioito e stravinto pure il confronto social.
Bianconeri che, comunque, nonostante l’accanito euforismo
dei tifosi totalmente fiduciosi e convinti di passare il turno, sono consci del
pericolo e della possibilità che i catalani hanno di rimontare il risultato e
avvertono tutti di non darla oramai per fatta, come hanno affermato Dani Alves
e Chiellini: la Juventus andrà infatti a Barcellona conscia che dovrà siglare almeno
una rete e dovrà fare il proprio gioco per non subirne. Riporto a questo proposito le parole del difensore pisano: "Non andiamo al Camp Nou per difendere il 3-0, ma per segnare. Siamo consapevoli di poter fare un'altra grande partita!"
Barcellona avvisato: la
squadra piemontese non è quella parigina, sa come comportarsi in queste notti.
I gufi intanto sono stati messi a tacere, finalmente, anche
perché non possono avere nulla da recriminare, nemmeno sull’arbitro, che ha
dato persino alcuni sfavori ai bianconeri. Per l’Italia che la vede sportivamente,
è invece il tripudio e spera che la Juventus possa davvero arrivare fino in
fondo e trionfare.
Dybala-Mask:
il fattore fondamentale
Ho denominato questo paragrafo così perché Dybala è
diventato davvero il fattore fondamentale della Juventus, il top player che
tutti cercano, che tutti si aspettavano… colui che è capace di risolvere i match da solo.
Inizialmente in ombra, ha mostrato tutta un’altra
attitudine nella seconda parte di stagione, sotto un’altra “mask”, come la sua
esultanza, tipica di ogni top player che si rispetti(ognuno ha la propria: vedi
Griezmann e la telefonata, CR7 e il suo si saltando, il Papu Gomez con la Papu
Dance, la capriola di Aubameyang, etc.)e si è fatto valere ove ancora doveva
farlo per consacrarsi tra i primi 5 assieme proprio al suo duellante Messi: in
Champions League, da vero protagonista. E ci è riuscito con una delle tre squadre più forti d’Europa.
Un giocatore che a soli 23 anni ha saputo prendere il
controllo del suo club e portarlo a mantenere grandi livelli, chapeau. E sarà
fondamentale per altri 5 anni, con la firma sul contratto fino al 2022,
ufficializzata poco dopo.
It’s
time - il miracolo deve compiersi
Ora che la squadra di Allegri ha saputo garantirsi tre gol
di vantaggio sui portentosi catalani e rivendicare in parte la disfatta di
Berlino 2015, deve continuare a crederci e compiere il miracolo, cercando di
raggiungere Cardiff, ove il 3 giugno si disputerà la finale, e sperare di
portare a casa il titolo più prestigioso che manca alla squadra bianconera da
ben 21 anni(ultimo trionfo a Roma nel 1996)e all’Italia da 7(ultimo trionfo a Madrid
nel 2010 con l’Inter di Mourinho). Le capacità vi sono tutte, ma per fare
questo occorre prima approdare alle semifinali, non ancora raggiunte: si dovrà
prima passare infatti dall’inferno dello stadio catalano del Camp Nou, con un
Barcellona pronto alla seconda “remuntada”.
Ma la Juventus, stavolta, non è quella del 2015. È
cresciuta mentalmente ed è in ottima forma, inoltre possiede leoni come
Mandzukic capaci di preservare il risultato, un centrocampo solido e lottatore
con Khedira e Pjanic e un attacco sulla carta nettamente decisivo con uno
scattante Cuadrado, un bestione come Higuain, avido di gol e quel fattore determinante
denominato Joya.
IT'S TIME TO DO THE MIRACLE, BIANCONERI. Non deludeteci.
Appuntamento quindi fissato per mercoledì 19 aprile 2017(dopodomani) su Canale 5 e Mediaset Premium Sport, per un
incontro stellare, magico, degno dei brividi e delle emozioni che
solo la Champions League sa dare!
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